Euronews, al via uno sciopero di 24 ore dei giornalisti e redattori contro i tagli di posti di lavoro annunciati a novembre. Si tratta del primo sciopero intersindacale nell’azienda che ha coinvolto tutti i reparti.

Una cinquantina di dipendenti si sono riuniti in mattinata davanti alla sede dell’emittente su chiamata dei sindacati intersindacali SNJ, CFE-CGC, SNRT-CGT e SNJ-CGT per protestare contro i tagli al lavoro e le restrizioni di bilancio. La SNJ, il sindacato maggioritario fra i giornalisti della Televisione Europea Euronews, ritiene che la nuova organizzazione della redazione proposta come parte del piano di esuberi  e gli obiettivi finanziari fissati dal management potrebbero essere pianificati senza licenziamenti. A tal fine SNJ ha avanzato proposte a costo zero per non ridurre la forza lavoro. La direzione di Euronews sta pianificando il taglio di circa 50 posti di lavoro e il licenziamento di 30 giornalisti sui 202 attualmente a tempo pieno.

Questo piano licenziamenti interessa la maggior parte delle lingue europee di Euronews ma investe soprattutto  l’Italiano, una delle lingue fondatrici del canale d’informazione europeo multilingue varato nel 1993. Il servizio in lingua italiana passerebbe dalla televisione al digitale con la metà degli effettivi.

La SNJ Euronews si dice anche “preoccupata per la scomparsa del servizio in lingua turca, uno dei pochi media liberi in lingua turca in pericolo a causa della mancanza di finanziamenti esterni”.

Euronews dispone di 12 edizioni linguistiche (inglese, francese, spagnolo, tedesco, italiano, portoghese, russo, arabo, turco, persiano, greco e ungherese). Ad eccezione della lingua inglese, il personale dei vari servizi linguistici europei è già stato ridotto all’osso negli ultimi tre anni. Dal 2017 hanno lasciato l’azienda più di 100 dipendenti.

(Red)

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